Il lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, è il più grande lago europeo di origine vulcanica ed il più esteso del Lazio. La sua collocazione lo pone al confine con tre regioni dell’Italia centrale, ovvero Toscana, Umbria e Lazio.
Il lago di Bolsena ha visto approdare sulle sue sponde molti personaggi storici, dove hanno trovato proprio in questo luogo un habitat ideale per ritrovare pace e serenità: due esempi su tutti Gabriele D’Annunzio e Giovanni Verga. Anche sotto l’aspetto spirituale Bolsena è un importante riferimento, in quanto attraversata dalla Via Francigena. Ma veniamo al nostro itinerario, ricco di paesaggi, natura e storia.
In questo Articolo
Il Lago di Bolsena: itinerario di un giorno
Entriamo nel vivo della nostra avventura sulle rive del Lago di Bolsena. Siamo partiti da Roma in una bella e soleggiata giornata di giugno, una volta imboccata la Via Cassia il paesaggio è cambiato e dopo una breve sosta a Vetralla per una seconda colazione, giusto per darci un po’ di carica, abbiamo proseguito attraversando i paesi della Tuscia viterbese di Sutri e Capranica, per poi arrivare al famoso – soprattutto per gli amanti del buon vino, ma non solo – borgo di Montefiascone. Ed eccolo là, il lago di Bolsena che si mostra in tutta la sua magnificenza. Ma andiamo con ordine con la prima tappa, ovvero Capodimonte.
Capodimonte: il borgo lungolago che ricorda il mare
Il nostro itinerario lungo le sponde del lago di Bolsena parte da Capodimonte, graziosissimo borgo che sorge sulle rive del lago, dove non può mancare il caratteristico porto turistico e da dove è possibile prendere il battello per un tour sul lago, della durata di 1 ora, al costo di 10€ (min. 15 persone), che tocca le seguenti tappe:
- Isola Bisentina
- Isola Martana
- Promontorio di Capodimonte
Oppure un secondo tour, con giro panoramico intorno all’isola Bisentina, al costo di 8€ della durata di 40 minuti (min. 15 persone).
Piccola nota, in estate è possibile anche immergersi nelle limpide acque del Lago di Bolsena nei pressi dell’Isola Bisentina!
Lungolago e Porto Turistico di Capodimonte
Il passeggio del lungolago di Capodimonte ci ricorda fin da subito le chilometriche litoranee di cui la nostra Italia è ricca. Abbiamo avvertito un senso di tranquillità e cura del verde che ci ha fatto subito dimenticare la vita frenetica della città, coinvolgendoci in un luogo fatto di chioschetti con gli abitanti accomodati ai tavolini, persone sdraiate sulle spiagge a godersi i primi caldi raggi primaverili, runner e ciclisti che si godono il lungolago, pescatori e proprietari delle barche ormeggiate e li, a fare da sfondo, il centro storico di Capodimonte sormontato dalla Rocca Farnese, che poco dopo abbiamo avuto il piacere di visitare.
Osserviamo l’acqua del lago e restiamo subito affascinati dal suo colore cristallino, così limpido da poter vedere il fondale, uno spettacolo della natura che unito ai colori dei fiori e delle piante che costeggiano il lungolago ti immette come per magia all’interno di un dipinto!
Lasciamo con un sorriso a 2000 denti e con lo spirito in pace il lungolago ed il porto turistico di Capodimonte per avventurarci verso il centro storico percorrendo la strada parallela al passeggio. Una strada che ricorda anch’essa quelle presenti soprattutto nei paesi marittimi del sud Italia, fatte da piccoli negozi, botteghe artigiane e alimentari con la vendita di prodotti tipici.
Altra piccola nota: per i camperisti a Capodimonte è presente un’area a loro dedicata! 😉
Il Centro Storico di Capodimonte e la Rocca Farnese
Arriviamo all’ingresso del centro storico e benediciamo le borracce d’acqua fresca che abbiamo con noi, perché ci rendiamo subito conto che l’avventura, in realtà, comincia ora! Ci troviamo catapultati nel Medioevo, con vicoli e palazzetti nel tipico stile architettonico della zona e l’immancabile torre con l’orologio, facente parte della zona della Rocca Farnese.
Imbocchiamo il lungo viale laterale lungolago che conduce alla Rocca Farnese; il tragitto si fa man mano più ripido, ma il lago al nostro fianco ci dà coraggio e ci riserva anche una piacevole sorpresa: una bacheca con un Qr code collegato alla presentazione online del Presepe subacqueo di Capodimonte, caratterizzato oltre che dalle statue rappresentanti la Sacra Famiglia, anche dalla stella cometa subacquea più grande al mondo, posizionato proprio sotto di noi e raggiungibile da delle scale che conducono ad un affaccio proprio su di esso.
Dopo una breve sosta riprendiamo il tragitto verso la Rocca Farnese e a pochi metri ci accoglie una enorme piazza, con l’ingresso posteriore della rocca. Il panorama è unico e da lì si può ammirare in tutto il suo splendore il lago di Bolsena ed il porticciolo turistico di Capodimonte… in una giornata soleggiata sembra di avere davanti a sé un’ enorme cartolina (si perdonerà la metafora vintage 🙂 ).
Sazi del nostro tour tra il lago ed il centro storico decidiamo di proseguire verso la prossima destinazione e percorrendo la via del ritorno incontriamo il Museo della Navigazione delle Acque Interne.
Marta: il piccolo borgo dei pescatori
Marta è un altro piccolo borgo che sorge sulle rive del Lago di Bolsena ai piedi del monte Marta, dove c’è il Santuario della Madonna del Monte. Concentriamo la nostra visita al villaggio dei pescatori ed il porticciolo dove scopriamo essercene due; uno più recente che incontriamo alla fine del lungo cammino lungolago e l’altro, collegato da un ponticello in legno al primo, dove spiccano le barchette colorate dei pescatori e il tanto verde dove potersi rilassare e staccare la spina in totale tranquillità.
Marta, come gli altri borghi della Tuscia che circondano il lago, è fortemente caratterizzato da un centro storico che riporta subito alla mente i tempi passati. Le sue origini, secondo alcuni studi, sono da attribuirsi ai tempi dei fenici o addirittura etruschi – leggenda narra che la torre dell’orologio sia stata edificata con i resti dell’antica Bisanzio!
Insomma anche Marta è una tappa fondamentale da toccare quando si vuole fare un tour lungo le sponde del Lago di Bolsena. Noi ne abbiamo approfittato per rifocillarci di fresco osservando con romanticismo i briosi colori delle barchette ormeggiate in contrasto con i colori del verde della natura circostante ed il blu del lago.
Piccola nota… Marta è famosa anche per la vinificazione di un particolare vino rosso dal color rubino: la Cannaiola.
Vuoi conoscere altri vini tipici dei laghi? Leggi il nostro articolo sui Vini Lacustri.
Bolsena: il borgo della Via Francigena
Ultima tappa del nostro itinerario di un giorno al lago di Bolsena non poteva che concludersi con il paese che dà il nome al lago: Bolsena.
Arriviamo a Bolsena all’ora di pranzo, quindi il nostro pensiero, anzi il nostro stomaco, va subito alla ricerca di cibo. Parcheggiata l’auto, ci addentriamo attraversando un vicoletto dentro il centro storico, ancora inconsapevoli di stare per calpestare una strada che ha visto transitare milioni di persone e pellegrini, la Via Francigena.
Veniamo subito attratti da un’insegna gialla d’altri tempi con la scritta “Trattoria Bar Picchietto”, ci avviciniamo e guardando il menù esposto sulle mura esterne della trattoria l’occhio cade sul logo del locale che riporta all’anno di apertura dell’attività, 1927. Quale posto migliore per assaporare fin da subito l’atmosfera e i gusti di Bolsena? Dopo una rapida occhiata entriamo, senza indugi.
Ad accoglierci l’oste che con estrema calma serafica ci accompagna al tavolo posto nel cortile esterno con annessa fontana, una sala dall’aspetto di una piccola piazza che forse lo era. 🙂
Il menù riporta la storia della trattoria che conferma tutte le aspettative, è una attività che si tramanda da generazioni e che speriamo continui per altri 1000 anni, per l’atmosfera e la qualità del cibo. Le nostre papille gustative hanno goduto nell’assaporare tutti i gusti del lago, iniziando con un antipasto di lago fresco e saporito, passando per i primi di pesce di lago, dove non poteva mancare il Coregone.
Terminato il pranzo ci incamminiamo alla scoperta del borgo con alle spalle Porta Fiorentina, una delle due porte poste lungo la via Francigena, la seconda è Porta Romana.
Il cammino è piacevole e la voglia di scoprire Bolsena e la sua storia è tanta. Tutto del borgo parla del passato e di lontane tradizioni che ancora si colgono nelle botteghe artigiane di mastri ceramisti, pellettieri, vetrai artistici e maestri di terracotta – che ci faranno compagnia per tutto il tragitto, ma ci arriveremo. 🙂
Bolsena è ricca di locali, pub e vinerie. Passeggiando scorgiamo con la coda dell’occhio un’insegna all’interno di un piccolo arco indicante il Castello… interessante! Ci vediamo al ritorno dal passeggio!
La Via Francigena – ora via Cavour – ci conduce, piazzetta dopo piazzetta, verso Porta Romana, alle cui spalle si erge la Basilica di Santa Cristina che sorge sui resti della Grotta di Santa Cristina e dove si narra essere custodito il corpo della giovane Santa.
Ritorniamo sui nostri passi e ci accorgiamo che per tutto il cammino a farci compagnia ci sono vasi a forma di teste, satiri e Medusa – l’antica Gorgone della mitologia greca dai capelli a forma di serpente.
Alla scoperta della Rocca Monaldeschi
Imbocchiamo finalmente l’arco che porta fin su alla Rocca Monaldeschi, dove ad attenderci c’è un tunnel oscuro che ci incute un po’ di timore… ma sorseggiato un po’ d’acqua ci facciamo coraggio e lo attraversiamo; il tragitto si fa pian piano sempre più ripido ed i gradoni leggermente scivolosi sembrano volerci scoraggiare – io, Emanuele, da buon materano abituato ai Sassi e alla Gravina li guardo con supponenza e penso: ma a chi volete fregare! 😛 E lassù l’immancabile vaso a forma di volto ad attenderci.
Arriviamo finalmente in cima ed entriamo letteralmente in un borgo nel borgo con una piazzetta e un belvedere sul lago annesso con un ponticello in pietra che conduce all’ingresso del Castello. Qui si trova il Museo del lago di Bolsena. Anche qui le piazzette sono ravvivate da bar e pub che si susseguono, insieme a trattorie e ristoranti, anche nel vicoletto laterale.
Ancora una grande piazza con la Chiesa di San Salvatore a farne da padrona ed alle spalle un panorama mozzafiato sul lago di Bolsena, un luogo perfetto per riprendere fiato… la discesa verso il paese ci attende.
Il mistero di Medusa a Bolsena ed una piacevole conoscenza
Riscendiamo i gradoni e arriviamo alla piazza principale, inavvertitamente ci sediamo su una panchina difronte ad una bottega, la bottega “ La Medusa”… ecco svelato il mistero di tutti quei vasi!
La bottega artigiana ha donato a Bolsena le sue opere che ha collocato lungo tutto il centro storico, d’altronde la Medusa nell’iconografia greca rappresenta un simbolo di protezione senza dimenticare che chiunque incroci il suo sguardo viene tramutato in pietra; quale simbolo migliore per una bottega ceramista e di terracotta! Geniale. 🙂
Stremati stiamo per lasciare soddisfatti Bolsena, ma un carrettino all’interno di un palazzo d’epoca al fianco della fontana ci attrae, racimoliamo le ultime forze e ci avviciniamo. Il nostro istinto non mente mai, stiamo per entrare in una enoteca fantastica!
Ad accoglierci Gianni, il proprietario dell’enoteca “Sapori Etruschi”. Prendiamo subito confidenza e lui con un garbo ed una preparazione unica – ci comunicherà poi essere un enologo – ci impartisce qualche interessantissima lezione sui vini ed il territorio di provenienza, aiutandoci nella scelta del vino più adatto a noi, basandosi anche sulle nostre città di provenienza (Alessandra essendo irpina è di palato buono!) in modo da farci scoprire gusti nuovi e naturalmente a noi affini.
Una chiacchiera tira l’altra e il proprietario di casa ci racconta la storia del palazzo d’epoca: il Palazzo Cozza Caposavi che ha ospitato tra i tanti anche Gabriele D’Annunzio nella sua permanenza a Bolsena e Isola Bisentina.
Dopo questa sosta di gusto e cultura, potevamo uscirne a mani vuote? Certo che no! Riportiamo con noi un ricordo di-vino… una bottiglia di O’ de Né (letteralmente acqua di Nepi), la giusta conclusione di questo tour di un giorno sulle sponde del lago di Bolsena!
Lago di Bolsena: altri luoghi da visitare
- Isola Bisentina
- Montefiascone
- Parco archeologico naturalistico di Turona
- A Pilgrims’ Way (perfetto per i runners!)
- Area Archeologica di Poggio Moscini
- Sentiero dei Briganti (per gli amanti del trekking!)
Emanuele Festa, compagno di vita e di viaggio di Alessandra, SEO Specialist amante della natura con il pallino della scrittura.