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Andiamo ad approfondire, cari viaggiatori, una sindrome con la quale ogni giorno, o quasi, dobbiamo confrontarci, quella che ci fa provare l’impulso irrefrenabile di fare le valigie e partire alla scoperta di nuovi luoghi.

Sindrome di Wanderlust: cosa significa e da cosa è scaturita

Cosa significa Wanderlust, termine che qualche volta magari abbiamo sentito pronunciare o letto da qualche parte? Partiamo dall’origine, ovvero dall’etimologia di questa parola che identifica in psicologia una specifica sindrome, meglio nota come sindrome di Wanderlust: dal tedesco Wander (girovagare) e Lust (desiderio) e quindi una voglia incontenibile e incontrollabile di partire.

Il gene del Wanderluster

Da diverse ricerche scientifiche è emerso che c’è un gene scatenante presente negli inguaribili viaggiatori dal quale ha origine questa “malattia”: è “tutta colpa” del DRD4 7R, recettore della dopamina D4 che determina la curiosità e la passione per l’ignoto. E si sa che un rilascio di dopamina nel nostro cervello genera una sensazione di piacere e di appagamento.

Dunque siamo da considerare dei “malati”? Personalmente io preferisco definirci malati di curiosità, di nuovo, di diverso e soprattutto di libertà! Non amiamo stare in gabbia, adattarci alle convenzioni e abbiamo sempre vivo l’impulso della scoperta…ed è proprio quest’ultima che, come si dice a Roma, ce dà na botta de vita 🙂

Come affrontare i sintomi quando Wanderlust si manifesta?

Semplicemente ignorarla convivendoci? Per un po’ si può fare ma poi bisogna affrontarla, e il modo migliore è fare la valigia! Incuriosirsi di un nuovo posto, organizzare il viaggio, comprare i biglietti e andare a fare scorta di nuove emozioni.

Noi Wanderluster abbiamo costantemente un “vuoto” da colmare, e io aggiungerei: ma menomale! È bello scoprire nuovi mondi, persone, culture, lingue e modi di vivere diversi dai nostri. significa arricchirsi, spostare l’asse della nostra visione del mondo, avere sempre un mindset rinnovato e un nuovo modo di vedere le cose.

Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.

Edgar Allan Poe

E tu instancabile viaggiatore, come affronti la tua sindrome di Wanderlust? Se ti va di parlarne con chi ti può comprendere non esitare a dirmi la tua. Lascia qui un commento oppure confrontiamoci sui miei canali social, ti aspetto!

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